IMMIGRAZIONE argomento complesso. Proviamo a non ridurlo a slogan "umanitari" o xenofobi.
1° considerazione (ovvia): fa male vedere gli occhi di un bambino che è smarrito, così come le persone soffrire a qualunque etnia appartengano e ovunque si verifichi la sofferenza.
2° la migrazione è un fenomeno connaturato con l'uomo, che è migrante fin dall'alba dell'umanità. Oggi però sono molto cambiate le condizioni.
3° nessuno vorrebbe migrare dal proprio territorio, dove affondano le proprie radici, se non per ragioni di necessità.
4° Con l'avvento del Capitalismo, nell'epoca moderna e contemporanea, la migrazione è stata indotta/incentivata per ragioni di sfruttamento della forza-lavoro.
5° oggi ci troviamo dinanzi ad alcuni esodi di massa (dal Messico verso gli USA e dall'Africa verso l'Europa) e dalle campagne alle città.
Come mai ciò accade? è un fenomeno "naturale"? Si può ipotizzare di risolverlo "arginandolo" coi muri o "favorendolo" con l’umana pietas?
Come mai un grande continente come l'Europa, che per secoli ha saccheggiato i paesi COLONIALI, non riesce ad esprimere una politica seria sul problema?
Come mai non si prende in considerazione di "restituire" nemmeno una piccola parte del bottino sottratto durante i periodi di accumulo dei capitali a danno di quelle popolazioni?
Come mai si preferisce favorire il sottosviluppo, i governi "corrotti", le borghesie compradore che gestiscono per "conto terzi" i loro sudditi?
Lo schema è sempre lo stesso: si saccheggia un paese, lo si rapina delle risorse e delle materie prime, si "comprano" gli apparati di governo; si usano le popolazioni come serbatoio, (quell'esercito industriale di riserva di cui parlava Marx, che oggi assume connotazioni planetarie), e si impongono nuove forme di schiavitù.
Rispetto all'importazione coatta di schiavi, che fu la strategia adoperata per importare lavoratori nei campi degli Stati americani, oggi si preferisce favorire un esodo di massa, il più possibile "volontario", ma quando ciò non accade, si scatenano le guerre ad hoc per attuarlo.
Così abbiamo i "migranti per guerra" e i "migranti economici" ossia coloro che migrano a causa di una forma più subdola (apparentemente meno violenta) di guerra, quella economica.
I lavoratori salariati dei Paesi ricchi, vengono sottoposti al dumping salariale che deriva dall'immissione massiccia di schiavi del lavoro nero senza diritti. La concorrenza salariale getta nella disperazione gli schiavi, già disperati, e genera il conflitto "artificiale" tra i penultimi e gli ultimi.
I penultimi subiscono il doppio "ricatto" capitalistico: "o vi adattate a salari sempre più bassi e a minori diritti, o vi sostituiamo con gli schiavi "neri" che giungono dall'Africa!" , questo è il refrain capitalistico.
E' ovvio che i partiti, come la Lega in Italia, abbiano gioco facile nel raccogliere consensi.
Quale dovrebbe essere la posizione di chi si ispira a Marx?
Da un lato non cadere nel piagnisteo "umanitario" e dall'altro non alimentare le posizioni xenofobe.
Occorre quindi spiegare e rispiegare che il fenomeno è favorito dalla Santa alleanza: Turbocapitalismo-Mafia-corruzione della borghesia neocoloniale-Governi imperialisti-Multinazionali.
Un mostruoso Moloch che si è impossessato delle nostre vite e delle nostre coscienze.
Dinanzi a un simile apparato di sfruttamento e corruzione la lotta tra ultimi e penultimi, ossia la guerra tra gli sfruttati, svia dal vero nemico: gli sfruttatori.
Come sempre la contraddizione principale è tra dominanti e dominati, tra oppressori e oppressi.
Favorire lo sradicamento degli oppressi dai loro territori o favorire la sostituzione (parziale) di mano d’opera con schiavi immigrati è una strana forma di solidarietà umana.
Tutto questo cosa c’entra con la giusta solidarietà umana nei confronti dei diseredati della terra?
Gli Italiani sono stati usati nel ‘900 come arma di dumping salariale nei paesi in cui sono stati “esportati”, ossia facevano parte di quell’opera di sostituzione di mano d’opera e diritti che è tanto cara al capitalismo.
Se non si inquadra il dramma dei migranti in una visione d’insieme si finisce per cadere nelle posizioni xenofobe (“ci invadono e ci rubano il lavoro”) dove si confonde l’effetto con la causa; oppure si cade nella posizione della presunta “carità cristiana” che in tutti questi decenni, dalla fine del vecchio colonialismo, non è riuscita ad andare oltre le raccolte di beneficenza, che non spostano di un millimetro le cause della povertà e della migrazione.
Finché l’oligarchia crapulona turbocapitalista governerà questo pianeta, saremo costretti a subire gli effetti devastanti del profitto.
Sua Maestà, Il Denaro, accumula e concentra il profitto, in poche mani e, attraverso la DITTATURA FEROCE del mercato, se ne infischia dei bambini, delle donne, degli schiavi che attraversano i mari e i deserti, così come se ne infischia dei salariati, dei lavoratori, e persino del piccolo artigiano, del piccolo commerciante.
Il cinismo dei mercanti di denaro, impallidisce persino in rapporto al cinismo degli scafisti.
Senza un cambiamento planetario, le migrazioni saranno destinate ad aumentare, così come aumenteranno le delocalizzazioni della produzione e come diminuiranno, proporzionalmente, i diritti e i salari.
Le RISPOSTE POLITICHE dei governi europei sono tutte orientate verso la ridicola e, perciò fallimentare, cura dei “sintomi”.
I muri o la volontà di ridurre gli sbarchi, o ancora, la “chiusura” dei porti, sono risposte apparentemente utili, ma non intaccano le cause.
La Lega e i partiti simili che abbondano in Europa, sanno che tali parole d’ordine sono comunque un buon argomento elettorale, perché sono basate su un fondo di verità: la sostituzione parziale di mano d’opera e illudono gli operai ed i lavoratori che in questo modo si ridurrà il loro sfruttamento.
Quanto al M5S, che in Italia dovrebbe costituire una risposta differente rispetto a tali fenomeni, si vede tutta la sua impreparazione e carenza di visione strategica ad affrontare questo tema.
Lo slogan “vogliamo L’Europa dei popoli” era ed è la via giusta, ma comporterebbe un ingente piano politico-economico (una sorta di neo piano di compensazione per le nefaste politiche coloniali) rivolto verso i popoli (e non i governi corrotti) africani. Un piano di scambio equo in cui i popoli europei dovrebbero rinunciare a qualche agio e dovrebbero aiutare le popolazioni a costruire un’economia della solidarietà.
Le ciniche borghesie europee sarebbero disposte ad un simile scambio?
E i popoli che hanno, purtroppo, perso molta parte della loro originaria “natura” solidale e comunitaria, sarebbero disposti a procedere in questa direzione? O preferirebbero addentare gli “ossi” che le oligarchie gettano loro in pasto in cambio di un sordo lamentio, impotente e rassegnato?
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