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Io, Del Rio, ministro di sinistra (urca!)

Concedo una proroga fino al 2042 ad ASPI (autostrade per l'Italia), cioè Benetton. Il Ministero applica un tasso del 7.96% (così tanta generosità ?) a favore di ASPI, quando i tassi medi si aggirano intorno al 2%, e un indennizzo di subentro di 5.7 miliardi da pagare nel 2042.

L'oneroso indennizzo per il subentro fa gola a qualsiasi concessionario perché fa diventare "blindato" ogni accordo: "se vuoi liberarti di me devi pagare salato!" sembra dire il privato al proprietario pubblico.

Così diventa meno oneroso prolungare le scadenze prorogandole.

In cambio la società dovrà fare investimenti sulle infrastrutture (poch

Inoltre vi sono una serie di clausole segrete (?) che non devono essere rivelate al pubblico perché ASPI opera in borsa sicché deve fare profitti senza che qualcuna possa insidiarla.

 2001-2017: Circa 44 miliardi di ricavi in pedaggi. Costanti rincari (di norma il 1 gennaio), spese per manutenzione 5 miliardi. C'è da aggiungere altro?

«C’è una leggina», spiega il professor Marco Ponti, già ordinario di Economia e pianificazione dei trasporti del Politecnico di Milano, «la Costa-Ciampi la quale prevede che se il concessionario non ha realizzato tutti gli investimenti in corso, può prolungare la concessione finché non li ha terminati. Quindi, di solito due anni prima della scadenza del contratto, il concessionario chiede il permesso al Ministero di fare una certa opera e il ministero dice inesorabilmente sì. In questo modo, il concessionario ottiene il prolungamento. La colpa è del ministero che ha firmato contratti molto svantaggiosi, non del concessionario, che agisce in base al titolo sottoscritto».

«Le proroghe concesse sono limitate, servono a uno scopo principale, cioè calmierare le tariffe per non pesare sugli utenti», aveva aggiunto il simpatico Del Rio con "lungimiranza" visti gli aumenti del gennaio successivo.

 

 Questi i fatti.  Cornuti e mazziati.

Aggiungiamo che la stagione delle privatizzazioni ha avuto inizio nel 1992.

L'EPOCA DELLA STATALIZZAZIONE. All'epoca lo Stato imprenditore aveva in carico il 16% della forza lavoro del Paese, controllava l’80% del sistema bancario, tutta la logistica (treni, aerei, autostrade), la telefonia, le reti delle utility (acqua, elettricità, gas), pezzi importanti della siderurgia e della chimica, il principale editore del Paese (la R.ai). Eppoi, assicurazioni, meccanica, elettromeccanica, fibre, impiantistica, vetro, pubblicità, spettacolo, alimentare. Persino supermercati, alberghi e agenzie di viaggi.

Amato e Draghi furono i primi. Seguono Romano Prodi e di Carlo Azeglio Ciampi  (1996). D’Alema (1999).

Lo sfacelo con cui è stato devastato il PATRIMONIO PUBBLICO - costruito faticosamente in decenni con i soldi dei cittadini - ha lasciato sulla polvere costi sociali incalcolabili (posti di lavoro), non ha mantenuto la promessa  di diminuire il DEBITO PUBBLICO  che invece è aumentato (spesso per soccorrere i privati in presunte difficoltà, poverini!), e non è servito a DIMINUIRE LE TARIFFE PER EFFETTO DELLA "MAGICA PANACEA" CHIAMATA CONCORRENZA!

 

Da Amato in avanti la cosiddetta Sinistra si è prodigata per agevolare le privatizzazioni a vantaggio di alcune famiglie (private, ricche, avide) da Agnelli a Gavio, Colaninno, Benetton, e tanti tanti altri.

Gettato alle ortiche Marx, "inutile e superato", nell'epoca postmoderna, la Sinistra si è buttata anima e corpo (portafoglio e poltrona compresi), sul mercato, offrendo i suoi servigi al migliore offerente in cambio di privilegi (grandi ma anche piccoli). Più mercato e meno stato il suo vero credo. 

Dato che la Sinistra si è sbarazzata di Marx, è ora di sbarazzarsi della sinistra.

Occorre sviluppare un grande movimento DAL BASSO contro le élites,  per poter pensare un mondo diverso.

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