Osservazioni critiche
all’Appello di Massimo Cacciari e altri pubblicato su “la Repubblica” 4/8/2018 - L'ALLARME CHE SUONA PER L'EUROPA
1)“La situazione dell’Italia si sta avvitando in una spirale distruttiva.”
Così esordisce l’appello senza specificare a quale spirale distruttiva si riferisce, salvo aggiungere: “L’alleanza di governo diffonde linguaggi e valori lontani dalla cultura — europea e occidentale — dell’Italia. Le politiche progettate sono lontane da qualsivoglia realismo e gravemente demagogiche.” Anche qui, al di là del problema del linguaggio (penso si riferisca a Salvini), a quali politiche si riferiscono Lor signori non è dato saperlo.
2) “Nella mancanza di una seria opposizione, i linguaggi e le pratiche dei partiti di governo stanno configurando una sorta di pensiero unico, intriso di rancore e risentimento.
Il popolo non ha diritto al rancore e al risentimento dato che da decenni viene schiacciato da politiche antipopolari? Deve stare zitto e buono? Non deve disturbare il manovratore? Che poi Salvini usi un certo linguaggio per attizzare le folle mi sembra che rientri nello scenario a cui ci hanno abituati Berlisconi, D’Alema, Carxi, Renzi. Non mi pare che ci siano grandi differenze se non una certa capacità oratoria più sottile (dei primi rispetto al grezzo Salvini), ma non meno volgare.
3) “Il popolo è contrapposto alla casta, con una apologia della Rete e della democrazia diretta che si risolve, come è sempre accaduto, nel potere incontrollato dei pochi, dei capi.” Questa è veramente una perla! Fino ad oggi abbiamo avuto partiti la cui dittatura si esprimeva attraverso la cooptazione e il rigoroso allineamento dei cooptati. La supponenza e la tracotanza nel comporre ad esempio le liste elettorali nei partiti maggioritari da Craxi a D’Alema, da Prodi ad Amato, da Berlusconi a Fini, ecc… fino a giungere al “gliglio marcio” mi sembra che di capi e capetti non si possa nemmeno discutere. Questi erano partiti a dittatura oligarchica senza se e senza ma, quindi criticare la Rete (che sicuramente di critiche ne ha parecchie) non è compito di coloro che ne hanno fatto la regola. Bastava frequentare una sezione di partito per sapere come andavano le discussioni per scegliere le candidature!!! una vergogna senza limiti. Quindi certe prediche non devono venire da certi pulpiti!
4) “L’ossessione per il problema dei migranti, ingigantito oltre ogni limite, gestito con inaccettabile disumanità,” Questa è l’unica affermazione che mi trova concorde. Ossessione è il termine adeguato. Ma mi pare che l'osessivo ritornare sul tema dei migranti senza affrontare il complessivo tema dello sfruttamento nel contesto della globalizzazione sia quantomeno riduttivo e anche distraente.
5) “acuisce in modi drammatici una crisi dell’Unione europea che potrebbe essere senza ritorno. L’Europa è sull’orlo di una drammatica disgregazione, alla quale l’Italia sta dando un pesante contributo, contrario ai suoi stessi interessi”.
Su questa affermazione, al contrario, non sono d’accordo: la più grande spinta alla disgregazione viene da Germania e Francia che con le loro politiche disastrose e sanguinarie, insieme alla Troika, guidata da quell’associazione a delinquere denominata FMI (Fondo Monetario Internazionale) hanno messo in ginocchio interi popoli. (Grecia docet).
6) “Visegrad nel cuore del Mediterraneo: ogni uomo è un’isola, ed è ormai una drammatica prospettiva la fine della libera circolazione delle persone e la crisi del mercato comune.”
Caro Cacciari and C., questa non è solo Visegrad, questa è l’essenza del turbocapitalismo che esige consumatori individuali, sradicati, isolati, avulsi da ogni contesto e legame, gettati-nel-mercato come homines consumens senza altre qualità se non quella di essere compulsivi divoratori di merci. Visegrad è una reazione sicuramente puerile riguardo un ordine mondiale sbagliato e feroce.
7) “È diventata perciò urgentissima e indispensabile un’iniziativa che contribuisca a una discussione su questi nodi strategici. In Italia esiste ancora un ampio spettro di opinione pubblica, di interessi sociali, di aree culturali disponibile a discutere questi problemi e a prendere iniziative ormai necessarie. Perché ciò accada è indispensabile individuare, tempestivamente, nuovi strumenti in grado di ridare la parola ai cittadini che la crisi dei partiti e la virulenza del nuovo discorso pubblico ha confinato nella zona grigia del disincanto e della sfiducia, ammutolendoli”.
Infatti il successo del M5Stelle nasce proprio da una voglia di tornare a contare. Che poi questo movimento abbia notevoli pecche è un dato di fatto, così come in prospettiva, se deluderà, commetterà un vero e proprio delitto sociale oltreché il proprio suicidio, ma senza questo movimento oggi avremmo ancora più distanza, sfiducia, disincanto nelle parti politiche che non rappresentano che se stesse e la propria arrogante autorferenzialità.
8) “Per avviare questo lavoro — né semplice né breve — è indispensabile chiudere con il passato ed aprire nuove strade all’altezza della nuova situazione, con una netta ed evidente discontinuità: rovesciando l’ideologia della società liquida, ponendo al centro la necessità di una nuova strategia per l’Europa”, Questa è un’altra affermazione che mi potrebbe trovare concorde in parte, anche se non si capisce come si dovrebbe esplicare questa “nuova strada”.
9) “denunciando il pericolo mortale per tutti i paesi di una deriva sovranista, che, in parte, è anche il risultato delle politiche europee fin qui condotte”. Se questa è la prospettiva...”denunciare il sovranismo” mi pare che la piattaforma politica sia assai scadente!
10) C’è una prossima scadenza, estremamente importante, che spinge a mettersi subito in cammino: sono ormai alle porte le elezioni europee”. Ah mi pareva! Ecco la soluzione di “sinistra”, che risolverà i mali del popolo: la scadenza elettorale! Questa è la classica risposta che ho sentito milioni di volte: c’è una crisi sistemica, presentiamo una lista alle elezioni (arcobaleni carnascialeschi di varia natura et voilà le jeux sont fait rien va plus!
11) C’è il rischio che si formi il più vasto schieramento di destra (mia la sottolineatura) dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Peccato che non si faccia cenno al fatto che la destra propone, mentre la sinistra attua con ferocia e puntiglio il massacro dei lavoratori e dei loro diritti. Ma per carità, un massacro da sinistra va bene, no? !
12) La responsabilità di chi ha un’altra idea di Europa [Quale? L’Europa della moneta di Prodi? L’Europa del libero scambio? Grazie, abbiamo già avuto!] è assai grande. Non c’è un momento da perdere. Tutti coloro che intendono contribuire all’apertura di una discussione pubblica su questi temi, [Vaghi, confusi, acritici, già visti, inconcludenti o, peggio, privi dell’unica formula che avrebbe senso: l’anticapitalismo, qui assente, ma dati i promotori non poteva essere altrimenti] attraverso iniziative e confronti in tutte le sedi possibili, sono invitati ad aderire.
Gli altri firmatari: Enrico Berti Michele Ciliberto Biagio de Giovanni Vittorio Gregotti Paolo Macrì Giacomo Manzoni Giacomo Marramao Mimmo Paladino.
Inutile dire che ormai il ruolo dei cosiddetti “intellettuali” è organico al capitalismo della nostra epoca: il capitalismo turbofinanziario. Costoro sono lautamente pasciuti, da ciò nessuna critica politica efficace potrà mai venire.
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