Alto/Basso anzichè Destra/sinistra

 Le nuove coordinate nella dicotomia destra/sinistra

 

Dato che oggi la divisione destra/sinistra è divenuta fuorviante e molto imprecisa, occorre capire quale categoria può efficacemente sostituire la vecchia. Oggi è meglio verificare la dicotomia Alto/Basso per analizzare le forze e gli schieramenti in campo. Da un lato vi è un vasto fronte filo-ultracapitalista, post-borghese e post-proletario, che si schiera dalla parte del servaggio al Grande Capitale Finanziario, va da Forza Italia al PD, da Fratelli d’Italia alla Lega (quest’ultima con ambiguità perché ha una base anche popolare e quindi deve tenere i piedi in due staffe per sopravvivere).

Chi sta in Alto?

La parte più ricca dello schieramento capitalistico, i veri dominanti, con uno stuolo (integrato) di pennivendoli, pseudo-intellettuali semi-colti, lacchè vari, tutta fauna che spera ed ansima per qualche “osso” (leggi: prebende economiche o posti di vario sottobosco di potere) gettato sotto il tavolo. La soddisfazione di essere dalla parte del Signore li fa sentire molto potenti ed appagati. In questa compagine si possono trovare vari giornalisti piccoli piccoli, guitti dello spettacolo, fauna eccentrica varia, finti opinionisti ribelli e volgari.

 

Chi sta in basso?

La moltitudine borghese, proletaria, contadina, degli strati meno abbienti della società che si barcamenano in un crescente depauperamento della ricchezza sempre più concentrata nelle mani di chi sta in alto.

 

Ecco perché la vecchia dicotomia non serve più, perché se usassimo le categorie di destra e sinistra come termini per definire chi sta in basso e chi li difende, cascherebbero le braccia.

Renzi, Chiamparino, Berlusconi, Fassino, Zingaretti, Brunetta, stanno con chi sta in basso? È credibile considerarli alleati del popolo?

O, viceversa, rappresentano gli interessi reazionari dei settori economici più parassitari? I grandi finanzieri che fabbricano ricchezza senza produrre alcunché sono sempre più concentrati sulla ricchezza e sono sempre più avidi. I soggetti di destra e di sinistra sono oggettivamente loro alleati.

Inoltre sono i più strenui difensori del cosiddetto “libero mercato” che di libero non ha nulla, e rappresenta solo la neo-dittatura della finanza nella nuova epoca.

Pertanto, oggi occorre ridefinire il ruolo di chi si batte contro l’ingiustizia sociale e i diritti dei lavoratori, quale paradigma di una decente democrazia, oppure ci si arrende allo status quo e ai suoi infernali meccanismi di alienazione e sfruttamento, senza porsi domande.

 

Chi si batte contro le ingiustizie sociali e la distribuzione scandalosamente ineguale della ricchezza merita considerazione e sostegno. Chi fa finta di difendere i più umili mentre difende le peggio riforme antipopolari, o, peggio, si schiera a favore della feroce lotta di classe che i plutocrati perseguono contro il resto della società, merita il massimo disprezzo, a maggior ragione, se poi, si definisce pure di sinistra!

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