V secolo a.C. Il secolo magico

Una formidabile coincidenza (?) storica ha determinato uno dei fatti più eclatanti della Storia umana: durante il V secolo prima della nostra era, si è manifestato un trionfo dell'intelligenza umana.  I più importanti sviluppi della filosofia nella Grecia antica, le grandi intuizioni cinesi di Confucio e Lao Tsu, la scoperta delle prime forme di algebra, la nascita del Buddha, le conoscenze astronomiche, sono concentrate in questo periodo d'oro dell'umanità.

Alcuni fattori di sviluppo sociale e culturale erano evidentemente giunti a maturazione - contemporaneamente -  in zone diverse del mondo, una coincidenza (?) fortunata.

Ancor oggi siamo debitori di quel fiorire culturale che ha determinato uno sviluppo incredibile delle società umane.

Ai personaggi vissuti in quel remoto periodo dobbiamo gran parte della cultura umana, eppure ce lo dimentichiamo troppo spesso.    Nella frenetica quotidianità del mondo attuale diamo retta a fatti minuscoli e a personaggi di nessun valore, sprechiamo molto tempo a leggere e commentare fatterelli di poco conto, mentre dovremmo impiegare molto meglio il nostro tempo imparando da Eraclito, Parmenide, Socrate, Platone, Buddha, Confucio, Lao Tsu, anziché perdere tempo con molti dei contemporanei opinionisti insulsi e ignoranti.

E' uno spreco di tempo e risorse che milioni di giovani si abbeverino con le vuote chiacchiere dei social, anziché imparare qualcosa dalle sagge esperienze antiche.

Tra le ragioni del fiorire del secolo d'oro ci sono ragioni strutturali, sociali, culturali, ma le idee non cadono dal cielo, quindi si deve cercare la ragione nel caos che si era determinato e nella ricerca dell'Armonia.   Le tensioni sociali, gli squilibri indussero allora a riflettere sui limiti delle società e sulle regole d'oro per mitigare le dis-armonie.  I dettami del Buddha, così come le riflessioni filosofiche dei Greci, le precisazioni confuciane,  miravano al ristabilimento di equilibri perduti.

Oggi avremmo bisogno come "il pane" di riflessioni profonde per la ricerca di equilibri perduti, ma non siamo più capaci di abbeverarci alla fonte della conoscenza!  Ci lasciamo condizionare da "slogan di pancia" che nulla hanno a che fare con la riflessione profonda, siamo suggestionati da "ricette per sempliciotti" che dovrebbero far nascere un Governo migliore della Cosa Pubblica.

Le argomentazioni sui migranti occupano le prime pagine di giornali, Tv, social, tutti si sentono autorizzati a "sparare teorie a vanvera" sulla base della doxa, del sentito dire.

Il lavoro e i temi economici sono affrontati da presunti specialisti di economia che si arzigogolano in sragionamenti tecnici senza capo né coda, ignorando la visione olistica della società globalizzata ( emagari senza aver mai letto e capito la lezione marxiana sul Capitale).

I dibattiti si risolvono in sterili tifoserie che dividono il mondo in bianco e nero, senza alcuna visione dialettica.

L'enorme divario, la disarmonia, lo squilibrio che attanaglia l'attuale società con un pugno di ricchissimi e una vasta plebe senza futuro, con classi medie in via di proletarizzazione, richiederebbero un nuovo secolo d'oro con pensatori all'altezza degli antichi Padri filosofici, ma, purtroppo, all'orizzonte non c'è nulla di simile.

Nel frattempo, restiamo come il tenente Drogo, nella Fortezza Bastiani arroccata ai margini del deserto in attesa della "grande occasione".

 

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