i pretesti del NO

L'ho già scritto precedentemente: Nella prossima scadenza referendaria si cercherà di dare la spallata al governo. Questa in estrema sintesi è la posta in gioco.

I sostenitori del NO, oltre ad avere posizioni talvolta puerili, altre volte pretestuose, hanno un sostanziale obiettivo malcelato: far cadere il governo.

In sostanza possiamo raggrupparli in tre gruppi:

1- boicottare la proposta perchè proveniente dai pentastellati.  La destra perché li considera pericolosamente di sinistra (bolscevichi? perchè hanno imposto il reddito per i più poveri, che scandalo!), incapaci (cioè non disponibili alle mazzette e alle tangenti),  , incompetenti (perché propongono troppe norme in contrasto con certi affari), non malleabili (per le ragioni riassunte sopra).

2- Viceversa, una parte della sinistra, quella più incline agli sterili stereotipi, tanto inutili, quanto rassicuranti, li considera semifascisti.  Così sistema le tesserine delle proprie sicurezze e si consola per il proprio fallimento. Pensano: "Se i 5stelle sono semifascisti, qualunquisti, comunque di destra, Noi, sinistri duri e puri siamo ancora tenacemente "rivoluzionari" (gridano a se stessi, gonfiandosi il petto!)".

3- il terzo gruppo è costituito dai  benpensanti, difensori, "partigiani" della Costituzione.  Costoro vivono nel mondo delle favole raccontate dai loro nonni, pensano di essere ancora sulle montagne e di dover difendere la purezza della Carta.

Non si sono ACCORTI in questi 70 anni quanta di questa "purezza" è stata stuprata.

Se ne accorgono solo ora, perchè (e qui si sommano ai precedenti pre-giudizi dei destri et sinistri), la proposta viene da quelle teste matte, "antipolitici per eccellenza", dei pentastellati e dal quel professorino (il presidente del Consiglio) che li governa, ma che prima, a sentir loro, era un burattino nelle loro mani. 

In tutto questo si perde di vista che:

A) - non è vero che il numero di rappresentanti eletti determina la quantità di democrazia, altrimenti la Cina (circa 3.000 deputati), dovrebbe essere la perla della democrazia!!! Per non parlare dell'India.  Quindi si tratta di una idea balzana.

B) - non è vero che l'attuale pletorica rappresentanza sia un modello di democrazia, pertanto ridurlo, non può peggiorare la situazione, ma forse avere solo l'effetto di rendere un po' meno verbose le riunioni e, chissà, aggiungere un po' di efficenza.

 

Certo occorre un miglior sistema elettorale, ma questo è un altro problema da affrontare. Se cade il governo, (con il rischio di una ascesa della  santa alleanza degli impresentabili da Italia Morta a B. da Capitan Rutti di Mojito alla caciottara Meloni), non ci sarà alcun miglioramento per la "democrazia" e, di sicuro, nessuna legge elettorale innovativa.

Questa la dichiarazione di Casini, il senatore e leader dei Centristi per l'Europa non ha dubbi: "Serve solo a tagliare delle teste, alla Robespierre" (ndr.  Ah, Ah, Ah magari!)

 

In tutto ciò i potentati economici si sfregano le mani vedendo quanta dabbenaggine c'è in giro. Sono sicuri che il loro potere non sarà scalfito da queste forze "rivoluzionarie".

 

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