Io vi accuso

Un popolo piegato da mesi di crisi pandemico-economica, da decenni di bombardamento mediatico all'insegna della narrazione imperante, dall'abitudine ad arrangiarsi per sopravvivere, dalla capacità atavica di farsi della stessa forma del contenitore che lo ospita, un popolo siffatto ha perso la capacità di rivoluzionare la propria esistenza, e ha perso persino la capacità di immaginare un futuro diverso.

La rassegnazione, lo spaesamento, la rabbia sociale, sono elementi di un sottotraccia italico.

L'Italia è stata invasa e occupata da quasi tutte le popolazioni euroasiatiche dai Vandali agli Ostrogoti, ai Normanni, ecc... e gli italiani hanno imparato a subire e sopravvivere.

Si tratta di un popolo non particolarmente incline ai rivolgimenti, ama il quieto vivere e si arrangia come può.   Ma è anche un popolo che spesso sa farsi male da sé.

Puntualmente sceglie i peggiori per auto punirsi.  Sceglie gli inquisiti, i malfattori, i criminali mafiosi, la Mafia Capitale, e via di questo passo.

Non si comprende infatti, in questo Paese capovolto, come possa essere possibile tollerare figure politiche che entrano in Parlamento da inquisiti, o che dichiarano spudoratamente di "farsi i cazzi propri" (cit. Razzi, Scilipoti, Formigoni, e tanti altri).

Come è possibile votare per simile marmaglia?

Come sia possibile sentire che un partito ruba 49 milioni di euro e restare impassibilmente rassegnati e rivotare per questi personaggi?

O votare per un altro partito che ha decine di amministratori arrestati per associazione criminale con ndrangheta e mafia, e ascoltare le ipocriti dichiarazioni della sua leader (Meloni), che fa la finta tonta e non prova nemmeno a scusarsi per le menzogne recitate o a dissociarsi dai suoi accoliti arrestati?

Nel paese capovolto gli onesti sono vilipesi e denigrati, mentre i furbetti, i mafiosetti, i senzadignità, vengono osannati dai grandi mezzi di comunicazione di massa.

Tempo fa un insegnante, giustamente, ha scritto una lettera densa di indignazione accusando certi programmi televisivi di rendere un pessimo servizio al Paese, anzi li ha accusati di essere i responsabili della deriva culturale becera che imperversa e ottunde i cervelli dei telespettatori.

“Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso.

Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi. [...] (M. Galice)

Ecco, personalmente, accomunerei anche molti giornaloni e pseudo giornalisti, all'accusa avanzata da questo collega. 

Come educatore, come ex insegnante, trovo vergognoso il modo in cui viene confezionata l'informazione in Italia, non per caso in fondo a molte classifiche sulla libertà di stampa e  deontologia professionale dei giornalisti.

Questa pseudocasta di carrieristi disposti a tutto, pur di ottenere una promozione (vedi i direttori promossi di Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Libero, La7, Tg2, Rete4, Italia 1, ecc..) pur di vendere una copia in più, o di fare una diretta in più, sono responsabili della DISINFORMAZIONE  e dell'abbrutimento, del decadimento delle discussioni politiche, trasformate in urla sguaiate e  belluine, strillate come in un suk; costoro sono responsabili del degrado  in cui siamo precipitati.

 

 

 

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