Servitore del popolo? Dai film alla realtà

Come stiamo dentro ad una fiction? Male e poco informati.  

 

Per decenni i think tank del pentagono e dei servizi Usa hanno rovesciato Governi legittimi e Presidenti eletti democraticamente con colpi di mano militari, oppure finanziando gruppi terroristici.

Alla lunga però il giochetto era troppo scoperto e suscitava la giusta indignazione di governi e popoli. Allora, le teste d'uovo, decisero di cambiare tattica: si doveva costruire un personaggio, una scenografia, una narrazione, un clima favorevole.  

In Ucraina hanno superato ogni aspettativa.  La fiction "Servant of the people" è stata un capolavoro di golpe mediatico e di trasmutazione della finzione nella vita reale.

La fantasia diventata realtà.   Ma come raggiungere un obiettivo tanto ambizioso?

Il comico Zelensky è stato letteralmente riempito di dollari, la sua casa di produzione televisiva e pubblicitaria, Kvartal 95, è stata lanciata nell'olimpo della comunicazione e poi tramutata in un comitato elettorale, molti suoi addetti sono diventati militanti politici e persino deputati.  la serie ha fatto impazzire i fans (ricorda il nostrano Berlusconi che dall'assalto alle reti televisive è passato alla politica con un seguito di masse adoranti).

Dicono i benpensanti che l'intuizione di passare dalla FICTION ALLA REALTÀ POLITICA sia del comico ucraino, ma ci sono alcune cose che non tornano:  senza i dollari avrebbe avuto lo stesso successo?  L'intuizione è proprio farina del suo sacco?

Sappiamo che la macchina  hollywoodiana marcia come uno schiacciasassi, le sceneggiature, i soggetti vengono prodotti come in una catena di montaggio.   

Inoltre, i think tank americani foraggiavano di dollari i reparti militari ucraini in vista di un futuro golpe, che di fatto si è concretizzato con la cosiddetta rivolta filoeuropea del 2013-41 euromaidan.   Insomma era da un bel po' di tempo che gli Usa cercavano il modo di destabilizzare il Paese e di instaurare un governo "amico".

Ma i colloqui con l'equipe di Kvartal95 hanno fornito una soluzione efficace e nuova.  Si poteva far eleggere un personaggio a furor di popolo con un alto indice di gradimento, senza sparare un colpo.

il manganello elettronico era cento volte meglio delle baionette e dei fucili. 

Così per tre stagioni si è costruito il personaggio, la storia montava come una panna gustosa, tra battute e lotta alla corruzione (argomento che tira sempre ovunque nel mondo, dato il tasso di corruzione dei rappresentanti politici), poi si è passati all'azione.

Il Servitore del popolo è diventato Presidente, come da copione.  Meglio di un colpo di stato!

Non dimentichiamoci che è anche un ebreo della diaspora, quindi è ragionevole pensare che goda di appoggi e simpatie negli Stati Uniti.

Non è neppure un caso che nel collegamento con la Knesset, il parlamento di Israele, Zelensky abbia assunto il tono dell'ebreo perseguitato, con i riferimenti all'Olocausto e con un azzardato parallelismo volgare tra il popolo ebraico e quello ucraino.   La cosa è risultata indigesta persino agli israeliani, tanto l'analogia era forzata e assurda.

Tuttavia non è risultata indigesta all'amministrazione americana ed europea.

Allora è legittimo chiedersi: il signor Zelensky vuol far credere al mondo di essere come Mosè che salva il suo popolo dalla persecuzione del Faraone?   Vuole martirizzare il suo popolo per entrare meglio nella parte?

Come mai invoca con insistenza l'intervento militare dell'Europa e degli Usa?

Qualcuno le promesse le aveva fatte e poi se l'è rimangiate dopo l'intervento violento della Russia?

Come finisce la fiction-realtà?   

Con la Russia isolata dall'Occidente, sempre più nemica dell'Occidente, in un ritorno verminoso ad una "neoguerra fredda";  l'Ucraina sarà molto più vicina all'Europa e ALL'OCCIDENTE targato Usa.

Zelensky, una volta sconfitto,  potrà contare su molte tunée ben remunerate in tutto il mondo, in cui potrà sfoggiare le sue doti tragicomiche. Ma il popolo? Avrà perso come sempre!

I popoli perdono sempre, non vincono mai durante una guerra.

L'area sarà una polveriera per gli anni a venire, dove gli odi inter-etnici, esploderanno (vedi la polveriera balcanica, irachena, afghana, libica).   

Le risorse del sottosuolo saranno preda di vari prenditori internazionali, la Russia probabilmente inizierà un pericoloso percorso di balcanizzazione.

La vecchia Europa sarà la ruota di scorta degli Usa, senza una visione politica di lungo periodo e di largo respiro.

I governi europei imporranno le spese militari ai loro popoli che pagheranno salato la loro passività e la loro accondiscendenza alle politiche guerrafondaie.

Infine, va considerato che questa crisi è uno scontro inter-imperialista tra gli Usa e la Russia, in una guerra per interposta nazione. 

Gli Usa non tollerano guerre nel loro territorio, le esportano, le fanno combattere agli altri, purché non si svolgano da loro.

Ma sullo sfondo c'è uno scontro di ben altra levatura, con una superpotenza, la Cina, che per ora è solo una guerra commerciale, ma prima o poi potrebbe sfociare in una guerra sul campo (anche per interposta nazione?).

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0