
Nel mare magnum del Pensiero Unico, della fine della Storia (Fukuyama), nella velina apparentemente plurale, ma in realtà monolitica della narrazione dominante, è indispensabile far emergere una ControStoria che sia dalla parte degli oppressi, dei dominati.
Non può vincere sempre il punto di vista spietato e irrazionale dell’ingiustizia sociale, della barbarie, della pietanza avvelenata, della finta democrazia.
Le classi dominanti, le oligarchie accettano lievi gattopardismi, purché rimanga stabile e ferreo il loro potere.
L’ideologia dominante tollera anche lievi deviazioni stravaganti, esibizionismi folkloristici, baracconi spettacolari, perché sono innocui giochetti per tenere buone le masse.
Così manifestazioni folkloristiche, rivendicazioni innocue di diritti, non intaccano il potere, quindi possono liberamente invadere le strade, purché non si tratti di masse rivoluzionarie che mirano ad instaurare un nuovo potere.
Musica, stordimenti danzanti, rulli tamburi, bandiere identitarie non spaventano più la classe dominante, persino ideologicamente molta parte dell’élite dominante accetta di buon grado rivendicazioni sull’identità sessuale, si tratta infatti di rivendicazioni che non mettono in crisi l’ordine statuale, men che meno la divisione del lavoro.
Le rivendicazioni economiche tipiche degli anni settanta non impensieriscono più: la borghesia industriale ha trovato nella delocalizzazione delle produzioni, con manodopera a basso costo, e con la precarizzazione delle tipologie di lavoro la risposta alle rivendicazioni economiche.
I sindacati che un tempo servivano a difendere i lavoratori ora svolgono solo la funzione badante dei CAF, dei servizi amministrativi, ma hanno perso la loro carica combattiva e si accontentano di amministrare la mediazione di briciole economiche.
I partiti, un tempo espressione dei rapporti di classe, oggi sono o comitati elettorali in vista delle scadenze quinquennali per portare la massa di inerti alla cabina elettorale colma di promesse. O sono, tout court, comitati d’affari per spartirsi elementi di piccolo potere senza grande rilevanza (ad esempio il sottobosco dei consigli di amministrazione pubblici), per spartirsi poltrone di sottogoverno, per sistemare i propri affari e la propria famiglia.
La funzione più importante dei partiti, dal punto di vista della classe dominante è quella ideologica: il loro ruolo è diventato, insieme con giornalisti, opinionisti, stagisti dello spettacolo, comparse tv, tronisti, quello di fornire una rappresentazione del mondo che sia in sintonia coi desiderata della classe dominante, non sia mai che le masse pensino di criticare questo "sistema ben ordinato e molto democratico", sarebbe imperdonabile consentire di sovvertire addirittura il migliore dei mondi possibili!
Il Capitale monopolistico e finanziario ha trovato il modo di garantirsi la sopravvivenza e il proprio dominio con marginali concessioni alle classi subalterne, superando alcune contraddizioni dirompenti tra le diverse componenti borghesi con costanti adeguamenti.
Pur di sopravvivere e dominare il mondo si possono per brevi periodi fare concessioni pure alle classi popolari (vedi Statuto dei lavoratori), salvo imporre misure draconiane, povertà, marginalità, precarietà, non appena i rapporti di forza si ristabiliscono come si deve.
Che diamine, Marchesa, gli straccioni han voluto il figlio dottore, ma ora basta!
Dagli anni '80 la classe dominante ha aumentato la propria concentrazione di ricchezza e di potere, potendosi permettere di inaugurare una nuova stagione di LACRIME E SANGUE da imporre alle masse subalterne.
In piena Restaurazione con il concorso della CONCENTRAZIONE FINANZIARIA E MONOPOLISTICA le lobby dominanti, di fatto delle OLIGARCHIE, hanno imposto il LORO MARCHIO INFAME fatto di soprusi, di arroganza di violenta propaganda.
COME È STATO POSSIBILE PASSARE DALLA STAGIONE DELLE RIVENDICAZIONI ALLA PIENA E COMP'LETA RESTAURAZIONE?
Due i fattori che hanno influenzato ideologicamente: da un lato la funzione ideologica propagandistico-culturale che ha preparato il terreno di coltura; dall'altro la debolezza strategica delle masse riguardo alla questione del potere, appiattita solo su rivendicazioni salariali.
In tale fase storica le oligarchie sono state coadiuvate da stuoli di pennivendoli prezzolati che hanno cantato "la fine delle ideologie", ovvero la fine delle idee delle classi subalterne, facendo trionfare una sola ideologia, quella imperante del MASSIMO PROFITTO, soprattutto FINANZIARIO!
LE MASSE D'ALTROCANTO dopo aver spaventato il potere dominante (negli anni '60-'70), lo hanno incalzato con lotte massicce, ma non decisive sul piano del potere; In tal modo hanno fornito, loro malgrado, alle oligarchie dominanti la corda per farsi impiccare.
Ad esempio le organizzazioni sindacali non sono riuscite mai ad andare oltre qualche rivendicazione salariale o concertativa;
Le cooperative sorte come nuova forma embrionale di socialismo e di cooperazione tra lavoratori con istanze rivoluzionarie per combattere lo sfruttamento capitalistico, sono diventate, col tempo, sfruttatrici di lavoratori a basso salario o intermediatori di manodopera a basso costo, integrandosi nel mercato del lavoro in modo subordinato.
I partiti della sinistra storica, ad esempio il partito socialista è diventato (prima un portatore di consensi durante il fascismo), poi nel volgere di alcuni decenni un partito di governo della borghesia reazionaria affaristica con elementi di corruttela indicibili.
Il partito comunista sorto da Gramsci in funzione rivoluzionaria per il rovesciamento dello stato dominante, diverrà in seguito, dimenticandosi la sua origine, una cinghia di trasmissione tra il Neo Capitalismo del Massimo Profitto e le masse, facendo loro digerire ogni decisione e ogni sacrificio (politica dei sacrifici) in nome di un futuro di prosperità di massa mai realizzato (sempre all'interno dello schema dominante del Neocapitalismo.
I dirigenti della sinistra vengono introdotti nei salotti buoni e nei consigli di amministrazione, per renderli utili servitori del sistema dominante. Figuriamoci se questi fedeli serventi col ruolo da intermediari per la totale affermazione delle oligarchie dominanti potevano mettere in discussione lo STATU QUO! ANZI FACEVANO COMODO! VENIVANO ARRUOLATI A FROTTE DENTRO I PALAZZI DELLA POLITICA PER DIVENTARE OPINION MAKER. Cioè una risorsa preziosa per il potere che, così, non aveva nessuno da combattere.
Oggi il Pd rappresenta la punta di avanguardia dei funzionari delle lobby e hanno il compito di impedire ogni tentativo di rovesciamento o di semplice protesta o ribellione. La loro funzione di pompieri delle lotte è manifesta con riconoscimenti significativi da parte delle oligarchie dominanti (addirittura ci sono elementi dell'alta borghesia monopolistica con tessera del PD in tasca, Ça va sans dire).
La questione del potere non è mai stata all'ordine del giorno delle masse italiane, perciò la Classe dominante può dormire sonni tranquilli, la cosiddetta Sinistra è all'interno del sistema di dominio, pertanto non rappresenta una minaccia per il potere, le frange disperate del precariato sono isolate, frammentate e non hanno nessun livello di organizzazione che abbia un senso.
Nella fase attuale si vede chiaramente che tutto lo schieramento parlamentare che dovrebbe rappresentare i cittadini italiani è all'interno di questo schema. Ma anche quando timidamente, dal basso, sorge un movimento di cittadini (uniti più dall'indignazione e dal disgusto che da una coscienza di classe subordinata), ecco che il potere non consente nessuna possibilità di GOVERNO DEI CITTADINI.
I professionisti del Capitalismo in forma di parlamentari, giornalisti, opinionisti, tutti prezzolati lautamente, si scagliano contro chiunque metta in discussione l'ordine presente.
Allora sorge una domanda ineludibile: come è possibile in un'epoca dove una piccola percentuale di persone detiene la maggior parte delle ricchezze di uno Stato e dove la miseria, la precarietà cresce a dismisura come crescono le diseguaglianze, che le classi subordinate non insorgano rovesciando il potere dominante?
Per quanto gravi siano le crisi del Neo Capitalismo esso trova gli equilibri necessari per macinare profitti e sottomettere interi continenti. Come è possibile?
Una risposta possibile sta nel modo in cui si forma la coscienza: se c'è capacità di una visione autonoma, indipendente delle classi subalterne, non omologate alla vulgata corrente, si può sperare in un processo di autonomizzazzione e di organizzazione dei livelli di coscienza in grado di costruire un punto di vista veramente alternativo che dovrà, necessariamente, porsi il problema di un potere veramente democratico che sia capace di vincere le ingiustizie e di porre i cittadini su un piano di uguaglianza.
Ma per far ciò bisogna eleborare una CONTROSTORIA, UNA CONTRONARRAZIONE che superi il punto di vista delle oligarchie al potere. Non è facile, data la impari lotta e data la quantità di cosiddetti intellettuali che sono i giannizzeri del potere, ma non è impossibile.
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