
Come scrivevo molto tempo fa il vero dato che occorre osservare è relativo al grado di astensionismo che si registra in tutte le "democrature" occidentali.
Il Italia dopo il voto di ieri 25 settembre 2022, abbiamo raggiunto mediamente il 36% di astensione e, al Sud siamo al 50% (un elettore su due).
Questo dato ci deve far riflettere su alcune cose di grande importanza:
- l'elettorato è stufo di giochetti di palazzo e si allontana repulsivamente dalla politica politicante. Ben diverso sarebbe lo scenario se ci fosse una Politica (intesa come cura della polis, cura dei beni comuni);
- l'isolamento, la frammmentazione sociale, la rottura dei legami comunitari, aumentano il senso di atomizzazione dell'individuo, fenomeno a cui mira il Capitalismo Assoluto della nostra epoca. Se gli individui sono frammentati ed isolati il controllo dominante farà il suo sporco lavoro senza alcuna fatica e senza opposizione significativa, quindi meno gente si interessa della Politica, meno persone vanno a votare meglio é per le lobby dominanti.
- I partiti si sono trasformati in macchine elettorali, compaiono magicamente alla vigilia delle elezioni, per scomparire il giorno dopo, Non li vedi più nei quartieri, non sono più centri di aggregazione popolare, sono comitati d'affari per politica di sottobosco che scompaiono tra le poltrone di un CDA. Da qui una miriade di sigle su ogni aspetto insignificante (per il potere) di ogni aspetto della vita civile: partiti sulla pettinatura del cane, sull'insalatina fresca, sulle iniezioni di botulino, verdi sbiaditi per un ecologismo d'accatto, rivoluzionari pentiti o nostalgici, ex democristiani in cerca di un DeGasperi, ex comunisti in cerca di un Berlinguer, proletari che non si riconoscono nel proletariato, ma aspirano all'auto lussuosa, seguaci delle influencer, borghesi che non sanno più cosa sono, insomma una confusione di sigle e di posizioni senza uno straccio di idea di società.
- l'anomia, tipica di questa fase del capitalismo assoluto, che si manifesta come fine della storia, necessita di masse indecise a tutto, subissate da valanghe di notizie, ovvero senza alcuna bussola per orientarsi nell'oceano di informazioni che finisce per far annegare tutti quelli che vengono bombardati. Le masse senza alcuna coscienza di classe - diceva Marx - sono masse di patate. Ecco che il fine ultimo di un potere dominante è questo: masse disorientate, spaesate, con opinioni personali isolate, senza il collante della comunità, senza radici.
- Infine la rassegnazione di molti che pensano, non a torto, che votare sia inutile: "tanto fanno come vogliono loro!" o "Tanto decidono a Washington o a Bruxelles". Quanti si sentono rappresentati da ciò che si decide in quelle capitali? Sono centri di potere che ascoltano le grandi istituzioni finanziarie e le lobby diversamente armate, ma sono distanti anni luce da tutti i popoli.
In questo panorama desolante si comprende l'astensionismo, che diventa voto di protesta: contro il Palazzo e i suoi intrighi. C'è in molti la convinzione che entrtare nella cabina elettorale di tanto in tanto non sia rilevante per la vita quotidiana e le sue sofferenze.
Nel dopo guerra si percepiva che il voto era sacro, era una conquista dopo anni di dittatura e di sacrifici, oggi, la forma di governo è tale che la dittatura delle classi dominanti si esercita con la disuguaglianza sociale sfacciata, con l'asservimento dei media (che forniscono tanto gossip politico, ma evitano l'informazione puntuale e approfondita) che mandano in continuazione le stesse veline dis-informative.
Scompare dalla percezione popolare la vita quotidiana vera fatta di sacrifici: non vi sono gli operai, i precari, gli studenti, le massaie, le donne, i medici, gli infermieri, gli insegnanti, i ferrovieri, i contadini, i braccianti.
Nei media passano personaggi pieni di soldi, con macchine di lusso che dicono bestialità.
Lo scollamento tra vita reale e politica è comune a tutto l'occidente opulento, ma si tratta di un fenomeno in rapida diffusione su tutto il globo terrestre.
Finita l'era della polis e dell'agorà, restano i non-luoghi: i supermercati della merce e delle cose inutili e il supermercato dei partiti che offrono tante chiacchiere e pochi fatti.
La crisi delle democrature si basa su questi elementi.
Ora si aggiunge una serie di crisi che sfociano in guerre (non solo commerciali, bensì guerreggiate) fin dentro la vecchia Europa, questo dato rappresenta un crinamen, un rasoio affilato che discrimina la realtà: o si sta e si cerca la Pace con il dialogo tra le nazioni o la guerra con le armi mettendo in pericolo la vita stessa dei popoli.
Mala tempora currunt sed peiora parantur.
P.S. Piccola nota per l'Italia di domani - L'ascesa al governo della Meloni, schierata con l'euroatlantismo guerrafondaio, leader di un partito che si richiama a valori di estrema destra, sarà l'occasione per costringere una parte degli italiani ad una reazione?
Il terzo principio della Dinamica, o principio di azione e reazione nota anche come terza legge di Newton, stabilisce che se un corpo A esercita una forza su un corpo B, allora B esercita su A una forza uguale e contraria.
Parrebbe che una parte della borghesia finanziaria stia mollando il Pd, per utilizzare meglio "il nuovo usato putrescente che avanza" ossia la urlatrice romana.
Si vedrà se i temi affrontati coinvolgeranno la vita delle persone, se il pulviscolo all'estrema sinistra e i 5Stelle saranno all'altezza della situazione. (sui rottami del PD, Calenda chi? e Renzi chi? nessun affidamento).
Mala tempora currunt sed peiora parantur.
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